Luca Benassi, Jessica Padilla, Matteo Riva e Andrea Spallanzani, 4 amici candidati nel Partito Repubblicano alle elezioni del 4 Marzo 2018

martedì 27 febbraio 2018

On febbraio 27, 2018 by iquattrocandidati   No comments


Una breve presentazione dei quattro candidati, per conoscere la loro storia, il loro programma e le motivazioni che li hanno portati ad accettare la candidatura alle prossime elezioni

Jessica Veronica Padilla è laureata in scienze politiche e lavora in un grande gruppo bancario. E’ cittadina italiana, americana, salvadoregna. Nel piccolo Paese centroamericano di El Salvador ha conosciuto direttamente la condizione della gente comune e l’ingiustizia che essa sopporta a causa degli squilibri della politica mondiale. Si candida alla Camera dei Deputati come indipendente nella lista del Partito Repubblicano Italiano per operare contro ogni disordine nella vita politica interna e internazionale, con la prospettiva della ricerca di un ordine che sappia trovare le forme per favorire una reale convivenza tra le diverse etnie e culture. Molti paesi del Mondo, compresa l’Italia, stanno misurandosi con una povertà sempre più diffusa che sta violando la stessa dignità delle persone. La legislazione deve orientarsi alla promozione dell’uguaglianza e della solidarietà tra i Paesi, a livello economico e per far crescere le opportunità di sviluppo globale, così che l’immigrazione sia vista in un contesto di distribuzione delle risorse e non sia il percorso obbligato della disperazione per interi popoli.

Andrea Spallanzani è un giovane imprenditore artigiano, sposato, padre di due figli adolescenti. Fin da giovanissimo si è impegnato nel volontariato sociale soprattutto verso i bambini e i giovani, ha condotto diverse lotte in difesa della libertà di educazione e ha conosciuto realtà di grande disagio sociale soprattutto in Venezuela dove ha vissuto da ragazzo. Si candida alla Camera dei Deputati come indipendente nella lista del Partito Repubblicano Italiano. Nel suo programma, un punto fondamentale riguarda la scuola. Intende spendersi per promuovere e difendere una scuola che sia realmente “pubblica” dato che, essendo lo Stato lo strumento di guida che una comunità nazionale composita esprime, esso dovrebbe considerare come statale la pluralità stessa delle identità educative e delle scuole, valorizzando in modo equo, culturalmente ed economicamente, tutte le componenti educative capaci, senza prepotenza, cioè senza volerne essere l’esclusivo attore e senza neppure avere privilegiate agevolazioni, di accompagnare i ragazzi a una formazione fatta, insieme, di istruzione e di educazione.

Luca Benassi, ingegnere, impiegato in un’importante multiutility e presidente di un’organizzazione non governativa che si occupa soprattutto di infanzia, si è candidato al Senato della Repubblica come indipendente nella lista del Partito Repubblicano Italiano. È sempre attento alle vicende politiche del Paese, rilevando, soprattutto in questi ultimi tempi, una reale mancanza di rappresentatività politica che possa fare emergere la pluralità delle idee e di vita sociale, con il conseguente assenteismo al voto. Si impegna per il mantenimento della libertà nel nostro Paese e della libera espressione, e che il popolo, detentore della sovranità, possa esercitarla con un voto responsabile. Propone un patto di solidarietà tra potere economico, mondo produttivo e istituzioni perché consistenti parti degli utili siano destinati a case e città a misura d’uomo, alla ricerca scientifica a favore della dignità umana, accesso a mutui convenzionati e controllati per l’acquisto della casa d’abitazione, strutture e spazi a misura di anziani e portatori di handicap, servizi alla persona che sappiano recepirne le reali esigenze anche nella dimensione più comunitaria.

Matteo Riva spiega di aver accettato la candidatura per la Camera dei deputati nella circoscrizione dell’America settentrionale e Centrale per rappresentare e difendere la professionalità e le opere di coloro ai quali non sta solo stretto il proprio comune o la propria provincia, ma coloro che, italiani di nascita o nel passaporto, sta stretto il mondo intero. Canada, USA, Messico e Centro America sono la terra dove si sono trasferiti tanti amici e dove oggi risiedono molti tra coloro che, giovanissimi, insieme a Matteo, negli anni ‘80 e ’90, svolsero un lavoro all’interno della Cooperazione Internazionale Italiana. Oggi il nostro Paese è tristemente conosciuto in molti Stati per l’esportazione delle armi e i giornali parlano per lo più delle nostre missioni nelle sanguinose guerre del nostro tempo. Un assordante silenzio copre il lavoro, quasi totalmente volontario, accanto ai più poveri della terra che molta politica nostrana vuole tenere lontano dalle nostre coste. Opere educative - scuole e università-, piccole imprese, fondazioni culturali, presidi sanitari, opere di assistenza legale sono il frutto del genio e del lavoro di molti italiani che danno prestigio al nostro popolo. Nel Parlamento italiano dovrà crescere la voce importante della Comunità Italiana all’estero. Un popolo non tralascia i bisogni, le opere, le forze di coloro i quali sanno far risplendere la loro umanità a servizio di ogni uomo e impegnano la propria competenza e imprenditorialità sociale e culturale fuori dai confini italiani.

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